Cosa sono i mudra

Mudrā (मुद्रा) è un termine sanscrito che significa letteralmente “sigillo”, “gesto” o “segno”. Nello yoga, le mudra sono gesti simbolici spesso praticati con le mani e le dita che facilitano il flusso di energia attraverso il corpo, aiutando e favorendo così le nostre pratiche meditative.

I mudra sono anche posizioni degli occhi, del corpo e delle tecniche di respirazione.

I mudra impegnano alcune zone del cervello e/o dell’anima e allo stesso tempo esercitano una specifica influenza su di esse.

Dell’origine dei mudra in realtà si sa molto poco perché non appaiono solo in Asia ma bensì in tutto il mondo.

I nostri antenati europei nei loro rituali usavano i gesti, vedi ad esempio il sacerdote durante una messa, possiamo vedere anche come si esprimevano i nostri avi. La nostra vita quotidiana è fatta di gesti, la cui origine praticamente sconosciuta: incrociare le dita per qualcuno, battere le mani per applaudire, offrire una stretta di mano, tenersi per mano o muovere un dito per mostrare disapprovazione,…

“le mani trasmettono importanti simboli, ancora oggi universalmente compresi in oriente. Con le mani, la danzatrice o il danzatore esprime la vita dell’universo e la varietà delle possibilità interpretative da al ricco simbolismo della danza indiana e all’ampia gamma del linguaggio dei gesti un maggiore significato per la mente rispetto a quello che piò venire espresso dalle parole….Il significato spirituale dei mudra ha trovato la sua perfetta espressione nell’arte indiana. I gesti delle divinità espressi nell’arte induista e buddista…simboleggiano la loro funzione o evocano particolari avvenimenti mitologici”

Specialista di mudra Ingrid Ramm-Bonwit
COME FUNZIONANO

Secondo la filosofia dello yoga i mudra agiscono stabilendo un collegamento diretto tra il corpo fisico, quello mentale e quello pranico.

Provo a spiegare brevemente: i chakra (centri energetici disposti lungo la colonna vertebrale) emanano energia, che spesso sfugge al corpo e si disperde nel mondo esterno.

Con la pratica dei mudra vengono create delle barriere nel corpo (dei blocchi) che hanno lo scopo di contenere questa energia e di canalizzarla, evitandone la dispersione. Grazie a questa canalizzazione, l’energia viene trattenuta nel corpo e indirizzata dove ce n’è bisogno.

Dal punto di vista scientifico, nelle mani e nelle dita sono presenti numerose terminazioni nervose ed ogni mudra stimola i punti riflessi che si trovano nelle mani, creando una connessione con una parte del nostro cervello per ristabilire equilibrio al sistema nervoso.

COME SI PRATICANO

Molto semplicemente: muovete le mani e posizionate le dita nel modo in cui vi spiego.
La pressione delle dita deve essere molto leggera e piacevole, le mani devono essere rilassate.

Forse vi accorgerete che non è così facile!
Le dita sono ribelli, rigide, le mani si stancano facilmente e non riescono a mantenere la posizione.
La flessibilità delle mani è direttamente connessa con quella del corpo intero.

I mudra possono essere eseguiti da seduti, da sdraiati, in piedi e mentre si cammina.

Assicuratevi che la vostra posizione sia rilassata, sciolta, simmetrica e centrata il più possibile.

I PIU’ COMUNI:

JNANA mudra e CHIN mudra 
(il gesto della conoscenza e il gesto della consapevolezza)

Questi sono i mudra che si vedono di più in assoluto.

Quando le dita sono ruotate verso il cielo è jnana mudra, quando puntano verso la terra, in basso, è chiamato chin mudra.

La prima posizione è passiva e ricettiva, viene anche chiamato il mudra dell’allievo; mentre il secondo, chin mudra, è attiva come posizione ed indica l’atto di dare, chiamato anche il mudra del maestro.

Sono posizioni conosciute nell’hatha yoga e hanno effetto sia a livello fisico che mentale, emozionale e spirituale. Simboleggiano la natura del collegamento della coscienza umana (indice) col divino (il pollice).
Le tre dita allungate simboleggiano i tre guna (umori o qualità corporei; mantengono l’evoluzione del micro e del macrocosmo e sono: tamas (letargia), rajas(attività) e sattva (equilibrio e armonia).

Pratica: unite la punta del pollice e la punta dell’indice di entrambe le mani e distendete le altre dita.

Volendo mentre tengo il mudra posso usare questa affermazione:

la coscienza divina rende la mia vita più ricca e più facile; la saggezza divina rallegra il mio cuore e mi indica la via.

JNANA MUDRA
CHIN MUDRA

DHYANI mudra
(gesto di meditazione – di contemplazione)

E’ la classica posizione di meditazione, che personalmente assumo ogni volta che medito senza alcuna speciale intenzione; quando mi limito a stare seduta in ascolto.

Pratica: appoggiate in grembo le mani a coppa una dentro l’altra. La sinistra è appoggiata sopra la destra e le punte dei pollici sono a contatto.

Volendo mentre tengo il mudra posso usare questa affermazione:

Sia fatta la Tua volontà

DHYANI MUDRA

ANJALI mudra
(il gesto della preghiera)

Anjali Mudra è un mudra molto potente che ti permette di riallineare le tue energie, calmare la tua mente e raggiungere un profondo stato di benessere.

Simboleggia l’armonia tra la parte destra e la parte sinistra, nonché l’equilibrio tra le due parti che si crea nella zona del cuore. La mano destra rappresenta il calore, la parte maschile, il giorno, il sole, il futuro, mentre la mano sinistra rappresenta il freddo, la parte femminile, la notte, la luna, il passato. Unendole portiamo il nostro corpo, la nostra mente e le nostre energie al qui e ora, al presente. Questo gesto connette anche i due emisferi del nostro cervello.

Questo gesto di fronte al cuore, sede di anahata chakra (il chakra del cuore), si chiama anjali mudra, portato di fronte al terzo occhio, tra le sopracciglia, si chiama namaskara mudra, il mudra del saluto.

Pratica: unite i palmi delle mani di fronte al cuore e fate in modo che le mani aderiscano tra loro lasciano al centro del palmo il vuoto

Volendo mentre tengo il mudra posso usare questa affermazione:

Io ricevo il bene che mi attende e sono pieno di riconoscenza.

ANJALI MUDRA

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