Andiamo a vedere cosa significa Guru:
“Guru è un termine maschile sanscrito (devanāgarī गुरू, guru) che presso la religione induista ha il significato di “maestro” o “precettore spirituale” ed è rivolto in particolar modo a colui che impartisce la dīkṣā, iniziazione o consacrazione al suo discepolo; si tratta dunque di una figura molto importante, comune a tutte le scuole filosofiche e devozionali dell’Induismo, avente diritto al massimo rispetto e alla venerazione al pari del padre, della madre e dell’ospite”
Detta così sembra una cosa relativa alle sola religione induista ma non è del tutto corretto.
Il termine guru, non è legato solo alla religione. I maestri esistono da tempi immemori e sono coloro che ci aiutano a disperdere l’ignoranza, chiunque ci insegni qualcosa che noi non conosciamo e chiunque ci insegni il discernimento aiutandoci a trovare le risposte dentro di noi può essere un guru.
In realtà, siamo tutti maestri e allievi, da sempre.
I primi grandi guru, o maestri, sono stati i nostri genitori, poi gli educatori, la società, l’esperienza, gli amici e così via. Il problema sta, appunto, in coloro che si proclamano guru rivestendosi di poteri e conoscenze che non hanno (anche perché un maestro non si definisce tale e non ha poteri di nessun tipo.) Colui che veramente insegna vive in maniera del tutto naturale la condivisione chiamandola, appunto, condivisione, e non si pone mai a un livello superiore perché sa benissimo che dall’altra parte, quella degli allievi, ci sono un’infinità di maestri dai quali non vede l’ora di imparare a sua volta. Non è questione di gerarchie. Ad esempio un bambino non sa nulla di filosofia, psicologia, musica, arte, medicina e quant’altro, eppure è un grande maestro di vita!
Penso che tutti noi siamo guru e che abbiamo qualcosa da trasmettere. Il vero GURU risiede in ognuno di noi.