Le domande più frequenti sullo yoga

Quando ci si avvicina allo yoga le domande che ci poniamo sono sempre tante e quasi tutte sono legate ad aspetti basilari della pratica yoga.
Ho messo insieme alcune tra le domande più frequenti che mi sono posta quando ho iniziato la pratica.

1. Qual’è il momento migliore per fare yoga?

Seppur si senta tanta gente praticare al mattino vorrei sfatare il mito, si dovrebbe praticare a stomaco vuoto dunque prima dei pasti oppure 3 / 4  ore dopo i pasti. Come faccio io? A me piace la mattina prima della colazione perchè mi sveglia con dolcezza e mi dona carica tutto il giorno. Non sempre riesco a farla perchè a volte insegno anche alle 7 del mattino e andando a letto tardi la prima regola è “rispetta te stesso/a”, in quelle occasioni pratico prima di pranzo o prima di cena. La pratica della sera non la faccio mai dopo le 21 o meglio dopo quell’ora medito e basta se non sono riuscita durante il giorno perchè farei fatica ad addormentarmi a causa dell’energia che si muove durante la pratica.

Dunque la risposta è adattati la pratica, cucila su misura alla tua routine e rispettati.

2. Posso fare uno spuntino pre-yoga?

Si consiglia di fare la pratica a stomaco vuoto per due ragioni: 

  1. Se stai digerendo il tuo corpo sta portando tutto il sangue nella zona addominale dunque metterci a praticare è inutile o quasi deleterio, lasciamo quindi che il nostro corpo finisca questo processo poi gli diamo altro lavoro. Il nostro corpo deve fare una cosa alla volta!
  2. La pratica yoga ci aiuta a disintossicare e purificare gli organi interni , come possiamo purificarli se stanno cercando di digerire il nostro pasto? Teniamo conto che secondo lo Yoga nel nostro corpo scorre il prana, energia vitale, che durante la digestione è concentrata nella zona addominale. Come faccio a far fluire questa energia in tutto il mio corpo se è tutta in un punto per una valida ragione?

Detto questo voglio fare una pratica energica ed ho una fame da lupi e temo di avere cali durante la pratica (a me capita al mattino) io mangio un biscotto o un pugno di mandorle (o noci) che mi danno la carica giusta!

3. Con quale frequenza devo fare yoga?

La risposta è più pratichi meglio è.

Non spaventarti perchè con questo non voglio dire che ognuno di noi debba praticare 2h tutti i giorni, anzi! 

Sempre al primo posto il rispetto per se stessi, bastano anche 5-10 min al giorno e talvolta è importante la qualità della pratica e non la quantità.

Lo yoga non sono solo le asana ma anche il modo in cui mi rapporto con gli altri e con me stesso/a, il mio modo di affrontare le situazioni e la vita in generale…si può fare yoga davvero sempre e senza srotolare il tappetino per forza.

Praticare yoga è appunto vivere nella presenza e nella consapevolezza, “vivere nel qui e ora”.

4. Per fare yoga devo essere flessibile?

“Non si inizia a fare Yoga perché si è flessibili, si inizia a fare yoga per diventare flessibili!”

Lo Yoga ci aiuta a migliorare e lavorare sulla nostra flessibilità ogni giorno, questo è proprio parte della pratica!

Sarebbe come dire “ non inizio un corso di nuoto perchè non so nuotare!”

Il vero obiettivo dello yoga è quello di portare equilibrio e armonia nel corpo e nella mente per raggiungere uno stato di benessere fisico e mentale, e per arrivare a questa condizione, la flessibilità ha una importanza veramente relativa.

Patanjali, (l’autore degli Yoga Sutra, i primi insegnamenti sullo yoga) ci ha insegnato che durante la pratica la postura dovrebbe essere comoda e stabile… e non ha incluso la parola “perfetta” o “complicata”.

Per fare in modo che la postura sia comoda e stabile, ognuno dovrebbe sistemare le asana a proprio modo, in funzione del proprio grado di flessibilità e delle esigenze del proprio corpo, rispettando il corpo e i corretti allineamenti. 

Ricordo anche che lo yoga non è solo la pratica delle posizioni. E’ anche e soprattutto una disciplina che coinvolge la mente; grazie agli esercizi di respirazione o meditazione, è possibile fare yoga senza nemmeno mettersi sul tappetino.

La vera domanda è quanto è flessibile la tua mente per poter praticare?

5. Devo per forza frequentare una classe o posso seguire solo corsi on line e proseguire da autodidatta?

Il mio consiglio è assolutamente dal vivo, vai in una shala (palestra di yoga per intenderci), condividi una pratica dal reale, se ti è possibile, perché è sicuramente più bella e coinvolgente, hai gli occhi attenti di un insegnante che riesce a seguirti meglio  che da dietro ad uno schermo (non sto andando contro al mio lavoro sul web).
Credo fermamente che sia la cosa migliore da fare. Tuttavia se la tua vita non ti permette di organizzarti per andare in una shala con altra gente o organizzarti con un insegnante per delle lezioni private (altra opzione anche e soprattutto se hai patologie), va benissimo anche con corsi online ma scegli bene perché nel web ci sono davvero tanti insegnanti che insegnano stili diversi ed hanno modi diversi di divulgare questa disciplina antica.

6. Quale tipo di Yoga devo scegliere?

Devi scegliere quello più adatto a te!

Come fai a sceglierlo? Prova!

L’unico modo è provare alcuni stili e capire quando scocca la scintilla!

Ci sono molti stili, alcuni più statici altri più dinamici, ognuno deve scegliere in base alle proprie caratteristiche.

Per quanto mi riguarda ho iniziato praticando Ashtanga Yoga che mi ha insegnato che lo yoga non è solo meditativo, che ho muscoli che non sapevo di avere anche se ero atleta. Mi ha insegnato che se facciamo le stesse cose (nell’ashtanga ci sono le sequenze prestabilite che si ripetono) siamo sempre diversi e che ogni giorno è a se.

Poi ho provato Iyengar yoga, affascinante e molto minuzioso nell’allineamento delle asana. Ho provato Hatha yoga classico, il padre di tutti gli stili fisici dello yoga.

Vinyasa, che sembra una danza, sta alla creatività dell’insegnante o del praticante creare le sequenze. Ho praticato anche Kundalini Yoga caratterizzato da movimenti e posizioni per rinforzare il corpo e la forza di volontà, ponendo attenzione al corpo sottile. Yin yoga è una pratica a parer mio utilissima per gli atleti perché le asana vengono mantenute per lassi di tempo lunghi per lasciare che i corpi si ammorbidiscano. Continuo a provare stili perché ne sono curiosa e ovviamente uno stile non esclude l’altro.
Si possono praticare anche diversi stili, per esempio io pratico due volte a settimana Rocket Yoga e almeno una volta a settimana pratico Yin Yoga, una sorta di restorative che mi è utilissimo per rilassarmi.

7. Lo Yoga aiuta a perdere qualche Chilo? 

Lo Yoga può anche aiutarci a perdere qualche chilo, certo ma non basta lo yoga per dimagrire come non basta nessun altro tipo di attività fisica.

Ovviamente dipende anche dallo stile di vita, ma se scegli di praticare per questo motivo ti dico già che puoi benissimo andare a fare altro.
Lo yoga rinforza molto i nostri muscoli, quindi sicuramente modellerà anche il nostro corpo fisico, ma quello che forgia di più è la parte che non si vede.

Se vuoi iniziare a praticare guardati dentro e chiediti cosa davvero vuoi modellare nella tua vita, modellati dall’interno.

8. Lo yoga è una ginnastica? Cosa differenzia lo yoga dalle altre attività fisiche?

In occidente, spesso, lo yoga è ridotto alla sola pratica delle posture, asana, e degli esercizi di respirazione, pranayama, credendo così di praticare yoga. In questa visione le posizioni (attenzione che non le sto chiamando Asana) sono esercizi più o meno difficili ai quali si abbina con maggiore o minore capacità, la respirazione.

Se ci si limita a questo, lo yoga sembra davvero una ginnastica in cui la respirazione gioca un ruolo fondamentale.
Questo non è yoga!! Anzi!

Non bisogna dimenticare che le posizioni, asana (= posizione comoda e stabile), e le respirazioni, pranayama (= controllo dell’energia vitale), sono inserite all’interno di un contesto.
Negli Yoga Sutra di Patanjali, uno dei testi più antichi e fondamentali dello yoga, si parla di Ashtanga Yoga, che letteralmente significa “le otto membra dello yoga”.
Queste otto membra o stadi dello yoga, includono asana e pranayama, cioè quello che si fa durante una lezione di yoga, ma, questo non significa che questi due “pezzi”, chiamiamoli così, siano svincolati dal resto…Ne sono parte e sia prima che dopo ci sono altri “pezzi”.

Queste otto membra costituiscono un corpo unico, definito da Iyengar “l’albero dello yoga”, che ha la sua armonia tutto insieme.

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